IL COMICO DI PLAUTO
Lezione – spettacolo a cura del Prof. Renato Raffaelli Direttore del Dipartimento di Scienze del testo dell’Università di Urbino
Traduzioni: Renato Raffaelli
Regia: Maurizio Azzurro
Maschere della Commedia Nuova di Riccardo Ruggiano
Maschere della Commedia dell’Arte di Maria Laura Buonocore
in collaborazione con il Centro Studi sulla Tradizione della Maschera Teatrale in Campania
L’intervento prevede una presentazione storico- filologica e nel contempo la rappresentazione teatrale di alcuni brani di commedie plautine tradotti dal Prof. Raffaelli. Sono stati scelti brani in cui la vis comica di Plauto è particolarmente brillante, con l’obiettivo di affrontare lo spinoso problema di come riprodurre in una traduzione moderna l’efficacia comica dell’originale.
Di qui il titolo “Il comico di Plauto”, riferito sia agli esempi prescelti della comicità plautina, sia all’esperimento di una loro resa in una traduzione italiana, concepita, come la natura stessa del testo richiede, nella prospettiva della rappresentazione.
Il Teatro di Plauto nella lezione spettacolo è al contempo un punto d’arrivo e un punto di partenza, che consente di dibattere intorno alla storia del Teatro Classico, ed in particolare sulla Commedia Latina, della sua derivazione dalla Commedia Attica Nuova di Menandro, nonché della sua modernità che sopravvive, per argomenti e personaggi, nella Commedia dell’Arte.
A tal proposito, nella trasposizione teatrale dei testi Plautini, ci è sembrato pertinente adoperare sia le Maschere Greche che quelle della Commedia dell’Arte, ampliando così l’indagine e la ricerca sulle ipotesi di messa in scena del Teatro Classico.
SPECTATORES PLAUDITE
Tre incursioni nel Teatro di Tito Maccio Plauto
Adattamento: Roberta Sandias
Traduzioni: Renato Raffaelli
Regia: Maurizio Azzurro
Maschere: Riccardo Ruggiano
Con: Maurizio Azzurro, Antonio Elia, Manuel Di Martino, , Valentina Elia,
Gabriele Formato, Francesca Romana Satolli.
In collaborazione con il Centro Studi sulla Tradizione della Maschera Teatrale in Campania
Lo spettacolo è frutto di uno studio compiuto dalla compagnia sull’opera del grande autore latino, attraverso lo studio dei saggi di Salvatore Monda, professore di Lingua e Letteratura Latina, Filologia Latina e Storia del teatro all’Università degli Studi del Molise, delle traduzioni del Prof. Renato Raffaelli, uno dei più autorevoli esperti di Teatro plautino, direttore del Ce.St.At. e consulente del Plauto Festival di Sarsina, nonché della ricerca svolta sulla maschera antica con la collaborazione del centro studi “Di Maschera In Maschera”
Il risultato è una messa in scena che condensa, attraverso tre riduzioni di alcune tra le più rappresentative commedie di Tito Maccio Plauto (il Miles Gloriosus, l’Aulularia e la Casina), una panoramica sui temi e sui personaggi che caratterizzano il teatro Plautino, ovvero la commedia di carattere, con i personaggi di Pirgopolinice ed Euclione (il soldato sbruffone e l’avaro per eccellenza), la commedia di derivazione atellana, con Casina, nonché la commedia di beffa e di contesa amorosa tra vecchio e giovane: tutti elementi ricorrenti nell’opera del grande autore sarsinate.
Le tre riduzioni sono intervallate da intermezzi di pantomime in maschere antiche, realizzate attraverso una ricerca iconografica su reperti archeologici.
MILES GLORIOSUS
Plauto alla maniera di Petrolini
Adattamento: Roberta Sandias
Regia: Maurizio Azzurro
Costumi: Maria Pennacchio
Luci: Alessandro Messina
Attori in scena: Angelo Callipo, Maurizio Azzurro, Paola Maddalena, Antonio Vitale, Diane Patierno, Pasquale d’Orso
In collaborazione con il Centro Studi sulla Tradizione della Maschera Teatrale in Campania
” Che in Italia ora esista un “teatro” analogo a quello in cui affondava le sue prepotenti radici il lavoro di Plauto, è cosa da mettere senza esitazione in dubbio.. (…)Beh, qualcosa di vagamente analogo, di così sanguignamente plebeo, capace di dar luogo ad uno scambio altrettanto intenso, ammiccante e dialogante, tra testo e pubblico, mi pareva di poterlo individuare, forse, soltanto nell’avanspettacolo..” (Pier Paolo Pasolini)
Abbracciando in pieno questa riflessione di Pier Paolo Pasolini, datata 1963 e riferita al suo lavoro di traduzione del Miles di Plauto in dialetto romanesco, con riferimenti al linguaggio proprio dei capocomici e delle soubrette da avanspettacolo, e volendo applicare il medesimo principio ad una ricerca tesa alla messa in scena, e soprattutto all’utilizzo della “Maschera Teatrale”, ci è sembrato pertinente andare ad attingere nello straordinario patrimonio iconografico del grande Ettore Petrolini. I suoi celebri personaggi, (Gastone, i salamini e soprattutto, la rappresentazione dei “caratteri” del suo originalissimo “Nerone”) cosa sono se non vere e proprie “maschere” contemporanee? Una sorta di naturale evoluzione di una tradizione popolare, che trova anche straordinarie coincidenze di tipo morfologico: un esempio per tutti: Fortunello, con le sue orbite sovradimensionate, il cranio pelato ed il ghigno beffardo, ricorda in maniera evidente la maschera comica del servo Plautino.
Pur condividendo la riflessione pasoliniana, la nostra messa in scena non si è avvalsa della sua pur interessante traduzione. Siamo rimasti fedeli al testo Plautino, nella nota traduzione di Ettore Paratore, contaminandolo di tanto in tanto con lazzi e citazioni petroliniane, stupendoci, di volta in volta, nel “mescolare” i due testi, di quanto simili siano alcuni giochi di parole, alcune raffinatezze di linguaggio, alcuni scherzi stilistici, arrivando al punto di confondere, nella rilettura del testo, quel che era di Plauto e quel che abbiamo preso in prestito da Petrolini.